battendo in finale britannico Andy Murray per 7-6 6-7 6-3 6-0. Oggi ha vinto il suo quinto Australian Open, il suo ottavo Slam – uno in più di John McEnroe, gli stessi di Connors, Lendl, Rosewall… – il suo primo da papà.
Novak è un tennista veloce e silenzioso, ha muscoli leggeri, picchia forte e odia il glutine. E’ il prototipo dell’atleta perfetto. Đoković non era forse al massimo, ma quando la sua determinazione pianta in un match, raramente molla la presa. Per dargli battaglia vera servirebbero un Nadal in forma, un Federer ispirato. Chi sia il migliore a questo gioco, oggi non è in dubbio.
“Ci sono stati molti punti determinanti nel match” dichiara Nole in conferenza stampa. “Sapevamo, così come tutti, che sarebbe stata una grande battaglia. E’ stata una partita molto simile alla finale degli Australian Open 2013, quando avevamo giocato due set sopra le due ore. E’ stato un match molto fisico, molto faticoso. Ho avuto una crisi alla fine del secondo parziale, e anche all’inizio del terzo set. Mi sentivo esausto e ho avuto bisogno di ricaricare le batterie”, afferma Nole, “Ho cominciato a colpire la palla in modo più aggressivo, venendo a rete e accorciando i punti. Ho ottenuto un break importante nel terzo set sullo 0-2 per lui. Da lì sono rientrato nel match mentalmente. E’ stata una partita da gatto e topo, con continue variazioni: spin, slice, droposhot”.
“E’ stato un match caratterizzato da emozioni e da un sacco di tensione, è stato difficile tenere la concentrazione al 100%. C’è stata quella interruzione per invasione di campo quando ero avanti un set e un break. Da lì ha cominciato ad essere più aggressivo. Non ho sofferto di crampi, non ho chiamato il trainer perchè non ne avevo motivo. Ero soltanto stanco. Non ho vissuto una situazione simile nella mia carriera. Così come nella finale del 2013 qui a Melbourne, non volevo arrendermi vista l’importanza del momento. Credevo di poter trovare la restante energia che necessitavo per tornare nel match”.
“Non ho sofferto di disidratazione. Sono molto attento nel mangiare, nel bere… i due set mi hanno semplicemente tolto energia. Se sono i postumi del virus preso ad Abu Dhabi? Non lo so, è passato tempo. L’ultima settimana di allenamenti l’ho sfruttata più per recuperare che per altro. Non ho notato se Andy si fosse distratto. Se è stato un match simile come quello contro Wawrinka? Sono giocatori diversi, ma credo di aver giocato meglio oggi”.
Cosa significa per lui questo titolo: “Ha un significato e un valore maggiore, perchè sono un marito e un padre. E’ il primo titolo Slam che vinco da padre e marito. Mi sento molto orgoglioso e pieno di energia. Cerco di stare sulla giusta strada e di godere di questa mia parte di carriera, dove sto giocando al mio meglio. Ecco perchè gioco a tennis. Vincere grandi titoli, giocare anche per la gente che mi sta intorno… so quanti sacrifici hanno fatto nella mia carriera, perciò ora cerco di ringraziarli”.