”Ne dozivam, ne žalim, ne plačem”
Ne dozivam, ne žalim, ne plačem,
Sve će proći k’o behara kad.
Suvim zlatom venjenja označen,
Nikad više neću biti mlad.
Nećeš više treptati k’o ptica,
Srce ludo, oprljeno mrazom.
Ni zemlja me brezinoga cica
Bosog neće namamiti stazom.
Duše skitnje! Sve je manje mena,
Sve mi ređe plamen usta rudi.
O, svežino moja izgubljena,
Oči bujne, preplavljene grudi.
Želje štedim k’o tvrdica zlato.
Moj živote, beše li tek san?
Ko na rujnom da projurih atu
U proleće, kada sviće dan.
Lišća bakar tiho kaplje s klena.
Sve je trošno, plot u prah nam gre…
Navek nek’ je tvar blagoslovena
Koja dođe da cvate i mre.
Sergej A. Jesenjin (1922)
“Non ho rimpianti, né parole, né lacrime”
Non ho rimpianti, né parole, né lacrime.
Tutto passerà, come la nebbia dai rami bianchi del melo.
Appassito in una decadenza dorata
mai più io sarò giovane.
Anche il mio cuore toccato dal gelo
ha smesso di battere come una volta.
E questo paese di betulle, di indiana,
più non mi attira, camminare a piedi scalzi.
Spirito vagabondo, di raro ormai
cerchi il fuoco delle mie labbra.
Dove siete, freschezza degli anni passati,
ardore degli occhi, piena impetuosa dei sensi!
Adesso, quasi, non ho desideri. Eppure vita,
che ho fatto io se non sognarti di continuo?
Era come se in un alba di primavera,
passai in fretta, cavalcando sopra un Sauro rosso.
Tutti in questo mondo sono votati alla fine.
Dolcemente intristisce il rame degli aceri…
Ma chiamiamoci dunque felici, benedetti per sempre,
d’essere nati per fiorire e morire.
Sergej A. Esenin (1922)